gingerbread

pan di zenzero-gingerbread

Gingerbread Man-L’omino di pan di zenzero

Il Pan di zenzero è un impasto ottenuto dal miscelamento di un composto di miele o melassa e zucchero di Barbabietola o di canna, aromatizzato con zenzero e cannella, con l’eventuale aggiunta di chiodi di garofano. Il pan di zenzero è quindi un prodotto alimentare dolce e il termine Pan di zenzero è spesso usato per tradurre il termine francese Pain d’épices (letteralmente “pane di spezie”) o il termine tedesco Lebkuchen (di etimologia incerta) o Pfefferkuchen. Nel XIII secolo in Polonia nella città di Toruń hanno iniziato a produrre il biscotti e dolci Torunskie pierniki che poi sono stati portati in Svezia dagli immigrati tedeschi. Da qui il nome pan di zenzero ha poi fatto riferimento ad una confezione a base di miele e spezie.[1]


Il pan di zenzero è usato in diverse forme anche per fare biscotti ed è un tipico dolce delle festività (Halloween, Pasqua, Natale). ll tema del biscotto deve essere inerente al tema della festa. Per esempio a Natale questo biscotto prende forme di renne, ghirlande colorate, fiocchi di neve, ma soprattutto assume sembianze umane dal quale deriva il nome Gingerbread man (omino di pan di zenzero).


L’ omino di pan di zenzero o Gingerbread è l’ omino dolce più famoso al mondo, i biscottini che lo rappresentano sono divenuti celebri anche grazie a film e cartoni animati che li hanno raffigurati. Non tutti sanno che sono di origine inglese anche se spesso erroneamente sono considerati un’invenzione statunitense. Sembra abbia origini nobili. Quando la regina Elisabetta I aveva importanti ospiti a corte offriva spesso loro dei biscotti aromatizzati allo zenzero, la cui particolarità era tutta nella forma. I biscotti, infatti, avevano sembianze umane stilizzate e suscitavano l’ilarità dei commensali proprio per questa loro particolarità.[2]


Secondo Carole Levin, direttrice del programma di studi medievali presso l’Università del Nebraska-Lincoln e autrice di The Reign of Elizabeth I, il regno della regina Elisabetta I del XVI secolo era noto per le elaborate cene reali che includevano marzapane a forma di frutta, castelli e uccelli . Ma il seguito della regina includeva anche un produttore di pan di zenzero reale che secondo l’autrice “Ha fatto un banchetto in cui ha fatto preparare omini di pan di zenzero per rappresentare dignitari e persone straniere nella sua corte”

gingerbread man

Ma la regina non era l’unica persona a mangiare omini di pan di zenzero. Durante questo periodo di tempo, gli uomini di pan di zenzero venivano serviti anche da praticanti della medicina popolare, spesso descritti come streghe o maghi, che li creavano come pegni d’amore per le giovani donne. Spiega l’autrice che ” l’idea di base era di riuscire a convincere l’uomo prescelto a mangiare l’omino di pan di zenzero che la giovane donna aveva creato e di farlo così innamorare di lei”. [3]


Viene citato anche da Shakespeare nella commedia Love’s Labour’s Lost (“Se avessi un solo quattrino al mondo, te lo darei per comperarti pan di zenzero!”).
A far diventare popolare l’omino di pan di zenzero però è la storia di San Nicola pubblicata nel 1875 che narra le vicende di due anziani che desideravano tanto avere un bambino. Per consolarsi, la coppia preparò un biscotto dalle sembianze umane che, una volta cotto, prese vita e scappò dal forno, rifugiandosi nelle fattorie del paese. Un racconto popolare che venne poi tramandato in modo diverso a seconda del periodo storico e delle tradizioni locali dando vita a canzoni e filastrocche(nella pubblicazione originale, niente lieto fine: il biscotto veniva mangiato da una volpe). [4]

Leggi la storia:


In realtà impasti simili al pan di zenzero erano presenti anche prima, seppur in forma e varianti diverse. Già ai tempi degli antichi greci venivano preparate delle tortine al miele dal sapore e il colore simile al pan di zenzero [5]
Le spezie sono state aggiunte in seguito e qualsiasi spezia aggiunta sarebbe cambiata nel tempo, poiché la popolarità e la disponibilità delle spezie variavano come suggerisce una ricetta del gyngerbrede trovata in un manoscritto di cucina inglese del Quattrocento, che però non prevedeva l’uso dello zenzero. [6]


Nel complesso, le grandi tradizioni del pan di zenzero provengono da Germania, Francia, Paesi Bassi e Isole britanniche. Alcuni cuochi inglesi usavano lo zucchero al posto del miele entro la fine del XVI secolo e la melassa verso la metà del XVII secolo. L’aggiunta di burro e panna ha dato origine alle ricette del XVIII secolo che “molto” assomigliano “ai moderni biscotti di pan di zenzero di oggi”[3]

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La casa di pan di zenzero, nasce nell’Ottocento in Germania dopo la pubblicazione delle fiabe dei fratelli Grimm, fra cui Hansel e Gretel, il celebre racconto in cui la strega attrae i bambini con la sua dolce casa di pan di zenzero e dolciumi.
Col tempo, quella degli omini di pan di zenzero è diventata una tradizione comune e condivisa da più Paesi e dall’ Europa è arrivata in America, dove i biscotti hanno preso forme e colori diversi con decorazioni di pasta di zucchero o glassa, cioccolato o praline e che da tempo vede negli omini di pasta frolla uno dei simboli del Natale per eccellenza. Ed è infatti a Bryan, in Texas, che si trova la più grande casa di pan di zenzero del mondo, grande 2520 metri quadri e con circa 35 milioni di calorie! Il record per il gingerbread man più grande lo detiene invece l’Ikea di Oslo dal 2009, con un biscotto dal peso di 651 chilogrammi.[4]


La popolarità del pan di zenzero così come lo conosciamo, e soprattutto la sua associazione alle feste di Natale, è da attribuire in parte “alla credenza che le spezie riscaldino in inverno”[5] che in realtà non è solo una credenza se andiamo a vedere le proprietà dello zenzero.


Il pan di zenzero può quindi “riscaldarci” il cuore, sia con il potere riscaldante delle sue spezie sia emozionandoci con la sua storia e la favola “Gingerbread man” che lo accompagna da secoli.
Se vuoi rendere più calde e gioiose le tue serate natalizie prepara i biscotti con la ricetta natalizia vegan con pochi grassi, senza latticini, senza zuccheri o farine raffinate, ma buonissima!

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Bibliografia:

[5] “Sweet Invention: A History of Dessert” Michael Krondl.
[6] “Il gusto delle spezie nel Medioevo”Paul Freedman

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